Chiunque è stato nel deserto per un po' non è lo stesso di quando è entrato. Paul Bowles

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Amazigh un popolo libero



Amazigh un popolo libero: la popolazione autoctona del Maghreb – il Nord Africa – chiamata al plurale Imazighen, conserva un patrimonio antico ben 5000 anni (prima della nascita di Cristo) ed inestimabile, da trasmettere a chi desidera solo restare in ascolto.

Essi costituiscono l’80% della popolazione sia in Marocco che in Algeria, in Libia e in Tunisia il 60%. Una piccola percentuale 2%anche in Egitto. Circa 50 milioni di persone, ma potrebbero essere molte di più. Senza contare gli Amazigh sparsi per il mondo, che cercano di riappropriarsi anche in lontananza delle loro origini.

Tamazgha

Tamazgha è la parte dell’Nord Africa in cui sono stanziati gli Amazigh. Essa comprende Marocco, Algeria, Tunisia e Libia. Questa è anche chiamata Maghreb, la Terra dove tramonta il Sole. Nonostante la lunghissima dominazione araba, il popolo Amazigh non si è piegato, mantenendo intatte le proprie radici. Al giorno d’oggi gli Imazighen continuano a farsi sentire per ottenere un riconoscimento ufficiale della loro identità. Hanno ottenuto che in Marocco e Algeria il Tamazigh viene insegnato nelle scuole. Anche sui cartelli stradali in Marocco, negli aeroporti, sugli uffici, ci sono le iscrizioni in Tamazigh.

Amazigh un popolo libero: identità culturale

Per secoli questo popolo fiero ha difeso la propria libertà a testa alta, senza lasciarsi dominare da nessuno. La resistenza persino alle civiltà imperiali, e alla dominazione araba, è encomiabile. Nonostante siano sparsi in un territorio molto vasto, hanno mantenuto una connessione molto profonda gli uni con gli altri. Un reticolato che ha permesso loro di mantenere usi, costumi, una lingua ricca di simboli e dialetti. D’altronde i simboli fanno parte del loro patrimonio, raffigurati anche nei tatuaggi ancora visibili sui volti antichi di alcune donne. La lingua di origini fenice, ha subito contaminazione con greco, latino, arabo, ma la radice Tamazigh non è mutata.

Loro caratteristica, in particolare della tribù dei guerrieri Tuareg, è il colore indigo dei turbanti o delle lunghe tuniche. Le donne mostrano i loro bellissimi volti scoperti, semmai sono gli uomini a coprirli con i loro turbanti, che avvolgono con maestria intorno al capo.

Bandiera Amazigh un popolo libero

La bandiera Amazigh è giovane: è stata riconosciuta nel 1998. I suoi colori sono blu, verde e giallo. Sopra vi è la raffigurazione della lettera Yaz (o aza). Sarebbe anche una raffigurazione stilizzata del corpo umano, dell’uomo libero.

Struttura sociale

La loro struttura sociale è tribale, in alcune hanno una struttura patriarcale, altre matriarcale. Tuttavia le donne detengono il potere fin dal Medioevo. Alcune capo tribù note, che sono riuscite a scacciare i francesi ed altri tentativi di colonialismo, sono: Fatima, Lalla, Kahina. Ci sono tribù più all’avanguardia di altre, per esempio presso i Tuareg, e non solo, le donne scelgono il futuro marito. Verso la fine dell’estate si svolgono festivals chiamati Mousems. Possono anche divorziare senza interferenze. La figura della donna è molto onorata e rispettata, al contrario dell’immagine che l’Occidente ha di queste terre.

Non chiamateli berberi

Nonostante gli Amazigh siano anche chiamati berberi, sarebbe meglio non utilizzare questa parola perché nata come offensiva. Anche se molti di loro nemmeno lo sanno e vi parleranno con amore della loro cultura, utilizzando proprio il termine berbero, voi adesso lo sapete. 🙂

Erano considerati Barbari tutti i popoli non facenti parte dell’Impero Romano.

Conoscevi questo meraviglioso popolo?

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