Vita nel deserto: ti raccontiamo una storia nomade
Vi raccontiamo le nostre storie, come è nato il progetto, chi c’è dietro le quinte di Sahara View Tours: Mohamed e Sara. Siamo noi stessi a raccontarci a voi, direttamente. Iniziamo da Moha e la vita nel deserto.
Mohamed: dalla vita nel deserto ai viaggi
Mohamed è nato nel deserto del Sahara, dove vive ancora. La sua storia di vita è molto bella e interessante. Io, Sara, a volte penso che dovrebbe finire in un libro. Magari un giorno lo scriveremo!
Ho conosciuto Mohamed qualche mese fa, ero tornata in Marocco e mi trovavo a Marrakech. Gli imprevisti della vita mi hanno portata nel Sahara. Dopo 4 notti nel deserto dovevo tornare a Marrakech per riprendere il volo, ma poi sono diventate 5. Così un amico conosciuto lì ha trovato qualcuno per accompagnarmi, suo cugino: ed era proprio Mohamed.
L’ho visto la sera prima della partenza, vicino le dune, avvolto nel turbante. Sono stata subito incuriosita da lui. Eppure, il giorno dopo, sembrava una persona completamente diversa: meno timido e molto curioso, anche professionale e attento. Si è preso cura di me per tutto il viaggio. Non stavo molto bene e per me è stato come un angelo. Da lì, piano piano, è nato un bel legame e ho imparato a conoscere la sua storia, il suo carattere, il suo modo di vivere. Nonostante la vita nel deserto non ci accomuni, perché io sono nata in Italia, siamo più simili di quel che si possa immaginare. Abbiamo la stessa mentalità, il modo di vivere i rapporti a cui teniamo, di curare le cose che amiamo.
Amazigh
Mohamed è Amazigh che significa uomo libero. Questa parola indica la popolazione autoctona del Nordafrica, Maghreb. Gli Amazigh, o Berberi, hanno le proprie tradizioni, lingua, cultura, un patrimonio immateriale che si trasmette dai genitori ai figli oralmente. Sto imparando a conoscere tutto questo in prima persona, proprio grazie a Mohamed.
Vita nomade
Mohamed mi racconta, piano piano, la sua vita. Per lui ci sono come due capitoli nettamente divisi, ma che continuano ad essere interconnessi. Il primo capitolo riguarda la sua vita nomade fino ai 13/14 anni. Il secondo coincide con il trasferimento nel villaggio, quando con i suoi familiari ha deciso di cambiare stile di vita. La vita dei nomadi è molto affascinante, ma anche dura. Tutti gli esseri umani, fin dalla nascita cercano di evolversi rispetto all’ambiente in cui nascono. In fondo è così che anch’io sono arrivata in Marocco.
Mi piace conoscere la sua storia, anche perché lui è generoso nel condividerla. Mi ha detto che è il penultimo di 7 fratelli. Sono nati tutti nel Sahara, sperimentando la vita nel deserto fin da quando erano nella pancia della mamma.
Un’esistenza nomade, che li portava a vivere in una piccola comunità, composta da alcune famiglie. Si spostavano tutti insieme ogni mese, o quando il periodo era propizio per il pascolo degli animali. I bambini e le bambine nomadi sono parte integrante della comunità, imparano subito a vivere nell’ambiente del deserto, a svolgere i diversi compiti. A dare valore al bene prezioso che è l’acqua. So che non è mai andato a scuola, perché me lo ha detto lui, ma non lo avrei mai detto perché è tra le persone più intelligenti che conosca. La sua cultura viene dalla vita allo stato puro, senza filtri e senza schemi. Ha imparato da solo a leggere e scrivere e parlare diverse lingue, stando a contatto con i viaggiatori e realtà diverse. Infatti, noi comunichiamo tranquillamente in italiano, a volte in inglese e lo parla sicuramente meglio di me.
Dalla vita nel deserto alla nuova vita
La nuova vita arriva quando dentro di noi prendiamo una decisione e ci muoviamo, passo dopo passo, per andarle incontro. Ho sempre pensato che nella vita tutto è possibile e Mohamed mi mette davanti a questo ogni giorno. Ha cambiato vita eppure è legato alle persone di sempre, la sua comunità. E accoglie le persone nuove nella sua vita con grandissimo rispetto delle loro differenze.
Un tempo i turisti che incontravano Mohamed con gli altri bambini nomadi, gli davano caramelle e regalini. Adesso è lui ad accompagnare chi viaggia, a conoscere la vita autentica nel deserto, i nomadi che sono rimasti, a portare le caramelle ai piccoli amici. Questo è stato molto toccante per me, perché pensavo che non fosse una cosa carina da fare (dare le caramelle o i regali ai bambini nomadi). Invece era il solito limite occidentale che il Marocco ha smontato nella mia testa. Perché le situazioni devono essere valutate di volta in volta.
Ha fatto il suo percorso, lavorando prima con i cammelli, prendendo confidenza con il mondo del turismo e crescendo come uomo. Per poi arrivare a prendere la patente, guidare la 4×4 e portare le persone alla scoperta del Marocco e delle sue meraviglie. E poi avere il suo progetto Sahara View Tours, per farvi conoscere bellissimi itinerari insieme a noi.
Grazie Mohamed per avermi invitata a farne parte e per farmi conoscere ogni giorno la bellezza della tua storia, sempre vera e toccante.
Tag: deserto, nomadi, Sahara